L’arrivo della Prima guerra mondiale modificò radicalmente la situazione economica delle famiglie di tutta Europa. Nella maggior parte dei casi, le donne erano ancora casalinghe ma, con la partenza per il fronte di tutti gli uomini che avevano raggiunto la maggiore età, molte di loro furono costrette a entrare nel mondo del lavoro ricoprendo tutte le posizioni rimaste vuote. Questo, oltre a cambiare il ruolo della donna nell’economia famigliare e nazionale, porta cambiamenti fondamentali anche in ambito sociologico e culturale. Le signore dell’epoca smettono di indossare gli abiti tradizionali e cambiano completamente il proprio guardaroba.
La prima stilista a sfruttare questo clima di cambiamento è Coco Chanel: i suoi design portano alla ribalta il jersey, materiale lucente ed elastico, nei tailleur femminili e nei famosi tubini neri. Sempre Chanel, a causa di un incidente in cucina, decide di tagliare i propri capelli e sfoggiare un nuovo look che dà vita alla moda delle acconciature corte in tutto il mondo femminile. La donna acquista sempre più libertà e questo si nota soprattutto negli abiti e nei nuovi look proposti.
Negli anni ’30 continua ad aumentare l’uso del make up, nel 1935 i blue jeans vengono presentati anche come abito femminile e nel 1946 arrivano sul mercato i primi bikini, segno inconfutabile del cambiamento sociale e dell’evoluzione del ruolo della donna nell’ultimo ventennio.
Gli anni ’50 sono un tumulto di colori, di moda unica legata all’appartenenza culturale, sociale ed economica che i giovani utilizzano per dimostrare le loro passioni e le loro idee.
Dagli anni ’90 a oggi, nonostante l’evoluzione della moda continui, si vanno sempre a cercare oggetti, accessori e stili del secolo passato, periodo che ha segnato per sempre il nostro modo di vestire.